
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 36/2021 a partire dal 1° luglio 2023, e le modifiche introdotte dal D.Lgs. 120/2023, il mondo dello sport – in particolare quello dilettantistico – si trova a fare i conti con nuove regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Questa riforma mira a garantire tutele reali per tutti coloro che operano nel settore sportivo, anche in ambito amatoriale. Le nuove disposizioni si allineano pienamente con il D.Lgs. 81/08, ponendo maggiore attenzione alla prevenzione e alla protezione delle persone.
Le principali novità introdotte dalla riforma sono:
- Obbligo di dotarsi di defibrillatori (DAE) negli impianti sportivi, con formazione del personale abilitato all’uso
- Adempimenti semplificati per i lavoratori sportivi con compensi annui fino a 5.000 €
- Obblighi estesi in materia di salute e sicurezza per chi supera la soglia dei 5.000 € o è minorenne
- Sanzioni significative in caso di mancato rispetto delle norme
Le responsabilità delle ASD e SSD
Dal 2023, ogni associazione o società sportiva – indipendentemente dal tipo di contratto con i collaboratori – è tenuta a garantire ambienti sicuri per tutti coloro che frequentano i propri spazi, sia durante le normali attività sia in situazioni di emergenza.
L’obbligo di dotarsi di un defibrillatore semiautomatico e di personale formato è in vigore già dal 2017, ma la riforma rafforza l’importanza di tale misura, considerandola un elemento essenziale per la tutela della salute.
Lavoratori sportivi con compensi fino a € 5.000
Anche chi riceve compensi contenuti, sotto o pari a € 5.000 annui, non è esente da responsabilità. In questi casi, la normativa prevede:
- Eventuale sorveglianza sanitaria, se necessaria in base alle attività svolte
- Formazione specifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro
- Informazione chiara sui rischi, le procedure di emergenza e le misure preventive adottate
L’obiettivo è semplice ma fondamentale: garantire la sicurezza di chi opera nello sport, anche saltuariamente.
Obblighi completi per chi supera i € 5.000 e per i minorenni
Se i compensi superano i € 5.000 annui, oppure se il lavoratore è minorenne, si applicano tutte le disposizioni previste dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/08):
- Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
- Nomina dell’RSPP e del Medico Competente, se previsto
- Formazione obbligatoria e fornitura di DPI idonei
- Piano di emergenza ed evacuazione
- Informazione specifica ai genitori per i lavoratori minorenni
Si tratta di un passo avanti verso una maggiore professionalizzazione del settore sportivo, anche nelle sue forme più semplici e locali.
Le sanzioni per chi non si adegua
Le conseguenze per il mancato rispetto delle nuove disposizioni sono severe e possono riguardare sia l’ambito amministrativo sia quello penale. Di seguito, un prospetto riassuntivo delle sanzioni previste:
- Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.559,60 a € 9.112,57 per la mancanza del DVR, RSPP o Medico Competente
- Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.500 a € 6.000 per la mancata nomina del Medico Competente
- Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.559,60 a € 9.112,57 per la mancata nomina dell’RSPP
- Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.708,61 a € 7.403,96 nel caso in cui manca la formazione dei lavoratori; la sanzione può essere raddoppiata se riguarda più di 5 lavoratori, triplicata oltre i 10
FederTerziario Cosenza è a disposizione dei propri associati per fornire chiarimenti, approfondimenti e supporto pratico in merito agli adempimenti previsti dalla normativa.
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