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Nuovo calendario rimborsi del 730

L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato il calendario dei rimborsi IRPEF per l’anno fiscale 2025, introducendo alcune novità che non coinvolgono tutti i contribuenti allo stesso modo.

 

Chi riceverà il rimborso subito e chi dovrà aspettare

Chi ha presentato il Modello 730 entro il 20 giugno 2025, attraverso il proprio datore di lavoro o ente pensionistico (cioè tramite il cosiddetto “sostituto d’imposta”), potrà beneficiare di una procedura più veloce. Il rimborso, infatti, verrà erogato già a partire dal mese di luglio in busta paga, oppure ad agosto per i pensionati. In alternativa, l’importo può essere utilizzato per compensare altre imposte dovute.

 

Chi trasmetterà il modello in ritardo o richiederà un rimborso superiore ai € 4.000, dovrà affrontare controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questi casi, il versamento potrebbe essere posticipato fino alla fine del 2025, o addirittura a marzo 2026.

 

Come funzionano i rimborsi del 730

Il rimborso IRPEF è una somma che lo Stato restituisce al contribuente nel caso in cui, al termine della dichiarazione dei redditi, risulti che ha versato più imposte del dovuto. Questo accade, ad esempio, quando il contribuente ha sostenuto spese detraibili (come quelle sanitarie o per l’istruzione), ha oneri deducibili (come contributi previdenziali) o ha diritto a crediti d’imposta.

 

Se dal calcolo complessivo emerge che l’ammontare delle imposte versate nel corso dell’anno supera quello effettivamente dovuto, l’eccedenza viene restituita.

 

Modalità di accredito del rimborso

  • Con sostituto d’imposta: il rimborso viene inserito direttamente nella busta paga o nella pensione.
  • Senza sostituto d’imposta: l’importo viene accreditato dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente, se è stato comunicato l’IBAN, oppure con altre modalità.

In sostanza, si tratta di un conguaglio tra quanto si è già pagato e quanto si doveva pagare realmente.

 

Controlli e ritardi: quando scattano

La normativa prevede controlli preventivi per alcune situazioni considerate “a rischio”. In particolare, i ritardi nell’erogazione del rimborso si verificano quando:

  • ci sono differenze significative tra i dati dichiarati e quelli presenti negli archivi fiscali;
  • il contribuente ha apportato modifiche rilevanti al modello precompilato;
  • l’importo del rimborso richiesto supera i € 4.000.

In questi casi, i controlli possono rallentare l’accredito, indipendentemente dal canale utilizzato per la trasmissione (quindi anche tramite CAF o professionisti abilitati).

 

 

FederTerziario Cosenza continuerà a monitorare aggiornamenti e novità fiscali per fornire informazioni puntuali e utili ai propri associati.


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